Archivio mensile:aprile 2013

Sviluppo della storia e location

TIMG_5631orniamo subito sulla storia di Gaia e ne discutiamo per evidenziarne gli aspetti positivi – le location – ma anche cercando di rivedere alcuni aspetti che riguardano le relazioni tra i personaggi, legati troppo ad una vicenda sentimentale poco credibile.

La storia in sintesi è questa: Gaia sta facendo la spesa per la madre e sente un rumore. Scopre che un ragazzo, Pietro, sta rubando. Giaia incuriosita lo segue fino al Parco fluviale dove Pietro consegna l’oggetto rubato ad un tale e riceve a sua volta un altro oggetto. Sembra uno scambio. Ma Pietro rientra nel supermercato e si rivolge al bancone… Pietro parla con una signora che scopriamo essere sua madre. E’ il suo compleanno!

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Ci sono degli aspetti da risolvere nella storia e decidiamo di parlarne durante il soprallugo nelle location suggerite da Gaia. Arriviamo sul ponte in legno del Parco fluviale sotto la scuola e IMG_5626IMG_5637

Marco chiede il perchè dello scambio del regalo…

Alle risposte un pò confuse si aggiungono anche delle  proposte: ad esempio che l’incontro sul ponte si svolga in bici. Visitiamo altre location: il supermercato e il piccolo anfiteatro vicino all’Istituto Zooprofilattico. Stabiliamo il giorno delle riprese…

Avvio del film saggio – Noè Lucidi

IMG_5607Rivediamo gli esercizi che abbiamo girato insieme, li commentiamo e raccontiamo l’esperienza fatta alla Cinematheque durante il bilancio di marzo; chiediamo  a tutti di dirci qual’è l’esercizio più efficace e perchè. Si scatena un dibattito acceso: alcuni dicono che le ragazze sono più cattive!! Gaia dice che il terzo non è efficace come il primo in quanto si vede meglio il distacco della protagonista sola.

A questo punto presentiamo il lavoro che ci aspetta, la realizzazione del film saggio finale e le regole che la Cinematheque ci impone per realizzarlo. Come si fa un film? Marco descrive i passaggi essenziali e chiede a tutti, in 5 minuti, di buttare giù qualche riga per una storia da sviluppare insieme. Marco dà allora alcuni consigli per scrivere una buona storia: innanzitutto inserire un sentimento che conosciamo, che  abbiamo vissuto; quindi in ogni storia dobbiamo inserire un sentimento, di amicizia, di rivalità o altro; infine immaginare un luogo in cui questa storia si sviluppa, in cui ambientare anche parte delle vicende che abbiamo pensato.IMG_5602

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Anche la maestra Clara interviene raccontando un evento di emarginazione molto grave in cui tutta la classe è stata coinvolta.

Quando tutti hanno finito di scrivere Marco legge tutte le storie mettendone in evidenza gli spunti e le difficoltà per le riprese. Due storie sono particolarmente interessanti: quella di Gaia   e quella del Diario Segreto di Giulia.

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Film saggio – Savini

IMG_5670Dopo la verifica a Parigi, avvenuta nel marzo scorso, in cui tutti i partecipanti hanno portato gli esercizi realizzati e si sono confrontati sul lavoro svolto, torniamo in classe per realizzare l’ultimo compito assegnato dalla Cinemathéquè, ovvero il film saggio finale,  un cortometraggio della durata massima di 8 minuti, da eseguire tenendo presente il tema delle regole del gioco, ovvero la messa in scena.

Incontriamo i ragazzi della scuola media Savini e – per avviare il discorso – rivediamo il lavoro svolto con l’esercizio 3 e lo confrontiamo con quelli realizzati dal Brasile  e da un’altra scuola Francese. Marco mette in evidenza le differenze di punti di vista e di resa dello spazio. Tuttavia, più che dagli esercizi in sè, i ragazzi sono colpiti dalla grande diversità di luoghi del corto brasiliano, che desta molto stupore soprattutto per le sue ambientazioni. In questo momento il progetto della Cinematheque sprigiona forse il suo valore pedagogico più forte: il cinema diventa concretamente terreno di incontro con altre realtà. A questo momento forse si dovrebbe dedicare una lezione intera.

Ma il tempo stringe e quindi passiamo a mostrare una schema rintracciato in rete, che vedete qui sotto, relativo alla realizzazione di un cortometraggio. tumblr_memtk2gsxS1r7nqkfo1_1280

Quali sono i passaggi che portano alla creazione di un filmato? Ovviamente l’idea, la storia, che deve essere necessariamente breve e sintetica. La professoressa di francese Anna Cacciatore aiuta i ragazzi nella traduzione di alcune parole dello schema. Procediamo a sollecitare i ragazzi ad inventare il germe, l’embrione di una storia. Marco suggerisce di partire da alcuni elementi: uno spazio che ci piace, nel quale immaginare qualche scena;  oppure le caratteristiche peculiari di ognuno, sollecitando i ragazzi a rivelare cosa fanno o gli piace fare al di fuori dall’ambito scolastico, e quindi chi, per esempio, sa suonare uno strumento oppure pratica particolari tipi di sport. Un altro spunto potrebbe essere dato dallo sfruttamento di particolari episodi della vita cittadina, come ad esempio il 1 maggio a Teramo e lo svolgimento della tradizionale corsa podistica.

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Tutte queste sollecitazioni non bastano… allora Marco come sempre provoca i ragazzi sul piano dei sentimenti, spingendo i ragazzi a raccontare qualche cotta o momento di delusione/gioia nel rapporto amicale. A questo punto le proposte non mancano: da litigi dentro la squadra di volley, alla passione amicale soffocata dai genitori fino alla solitudine di una festa di compleanno. Quest’ultimo elemento suggerisce a Marco l’ascolto di una canzone di Elio e le storie tese, Tapparella. Il testo della canzone, che troviamo su internet, è una piccola storia che ben si associa al racconto di una triste e solitaria festa.

Si susseguono altre proposte, tutte abbastanza irrealizzabili. Concludiamo la lezione dando un compito preciso da svolgere entro domenica: scrivere una storia nuova oppure sviluppare e migliorare alcune delle storie sentite in classe e valutate positivamente durante il dibattito. Le storie devono essere inviate via mail a Marco e Dimitri.

Savini – Esercizi n° 2 e 3

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Come indicato nel post relativo alla Noe Lucidi, l’elaborazione dell’esercizio 3 è stata tutt’altro che facile. Molte idee da parte dei ragazzi sulla situazione da raccontare nei tre spazi (spazi che non erano stati scelti preventivamente) ma tutti con qualche problema realizzativo. Anche in questo caso, come per le foto, la situazione da raccontare è stata elaborata a partire da un sentimento, in questo caso di esclusione, di abbandono. Sono state realizzate alcune prove lungo le scale dell’istituto, anche per mettere in scena un luogo di cui si era molto discusso in classe grazie agli esempi contenuti nel dvd della Cinematheque (in particolare con l’esempio dei 400 colpi di Truffaut). Fatte le prime prove ci rendiamo conto che è difficile chiudere la situazione che i ragazzi hanno ideato in un solo spazio e con poche inquadrature.

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Proviamo anche in esterno, rivedendo subito il girato sul visore della telecamera  e immaginando una messa in scena, suggerita da Marco, molto interessante: basata sul movimento indietro della telecamera che precede il personaggio. Una messa in scena molto forte che purtroppo siamo costretti a scartare.

Nei due incontri successivi viene messa a punto la storia e realizzate le riprese in tre spazi: uno aperto, Piazza Martiri, uno intermedio, la via antistante la scuola e uno ristretto, di cui ringraziamo i Servizi dei Civici Musei di Teramo per la messa a disposizione degli spazi del Museo Archeologico di Via Dèlfico.

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Di seguito trovate quindi i video conclusivi degli esercizi 2 e 3 che abbiamo presentato alla Cinematheque il 22 marzo scorso.

Esercizio n° 2

Esercizio n° 3

Noe Lucidi – Esercizi n° 2 e 3

IMG_5205Pubblichiamo gli esiti finali degli esercizi 2 e 3  che abbiamo presentato a Parigi alla Cinematheque il 22 marzo scorso. Sull’esercizio 2 abbiamo già detto nel post precedente. Invece vale la pena soffermarsi sull’esercizio 3, che ha richiesto uno sforzo significativo soprattutto in fase di definizione della storia da raccontare. Le regole della Cinematheque ci chiedevano di girare la stessa situazione in tre spazi differenti; quindi funzionalizzare il ruolo dello spazio nella realizzazione della messa in scena. Ma l’elaborazione della storia non è stata facile in entrambi gli ordini scolastici: infatti un intero incontro è stato di fatto utilizzato per ideare e provare una storia che poi, durante le riprese, si è rivelata non adatta ad essere realizzata in spazi troppo difformi. Le foto che vedete qui infatti presentano una storia che poi non è stata  realizzata. Farà parte forse del backstage….

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Solo alla fine della lezione una bambina, Gaia, ha avuto il coraggio di presentare la storia che aveva scritto a casa e che trovate nella foto sotto. Questa storia è quella che poi è stata girata negli incontri successivi.

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 Esercizio 2

 Esercizio 3